Continui momenti di grazia ascoltando in concerto Bill Callahan .
Ci sono voci che nascono incise nel tempo, gravi, profonde, illuminate come un buon whisky.
La sua per esempio, malinconica e scatenata.
La cosa che più colpisce di Bill Callahan, nato nel 1966 nel New Hampshire, cresciuto però nel Maryland e in Inghilterra, è la qualità e la varietà del suo comporre. Si era fatto conoscere con il nome di Smog, un album folgorante all'esordio : "Sewen to the sky", nel 1990. Accelerazioni e distorsioni, arrangiamenti che si iscrivono in una tradizione senza tempo. Sotto il nome di Smog una dozzina di dischi formidabili perché senza pretesa di piacere, pieni di invenzioni, di stupore, di stralunate scoperte, di agilità sopraffine. Poi l'incontro con il proprio nome in occasione dell'album ‘Sometimes I Wish We Were An Eagle’. Un respiro diverso.
E oggi in concerto , con quella voce unica, canzoni dalla ritmica ancora più inattesa e personale, in cui una chitarra che si mette a dialogare con una batteria basta a portare sempre di più chi ascolta - e lo fa come fosse un viaggiatore -allegramente in pochi secondi dalla disperazione alla gioia con continue variazioni. Libero ed essenziale. Vien da pensare a Terre des hommes e a un'antica convinzione così espressa da Saint Exupéry: "Pare che la perfezione sia raggiunta non quando non c'è più nulla da aggiungere, ma quando non c'è più nulla che si possa tirar via"...
Non si può fare a meno di ricordarlo ascoltando la versione live di “Diamond Dancer”.
"And the one thing on her mind wasCi sono voci che nascono incise nel tempo, gravi, profonde, illuminate come un buon whisky.
La sua per esempio, malinconica e scatenata.
La cosa che più colpisce di Bill Callahan, nato nel 1966 nel New Hampshire, cresciuto però nel Maryland e in Inghilterra, è la qualità e la varietà del suo comporre. Si era fatto conoscere con il nome di Smog, un album folgorante all'esordio : "Sewen to the sky", nel 1990. Accelerazioni e distorsioni, arrangiamenti che si iscrivono in una tradizione senza tempo. Sotto il nome di Smog una dozzina di dischi formidabili perché senza pretesa di piacere, pieni di invenzioni, di stupore, di stralunate scoperte, di agilità sopraffine. Poi l'incontro con il proprio nome in occasione dell'album ‘Sometimes I Wish We Were An Eagle’. Un respiro diverso.
E oggi in concerto , con quella voce unica, canzoni dalla ritmica ancora più inattesa e personale, in cui una chitarra che si mette a dialogare con una batteria basta a portare sempre di più chi ascolta - e lo fa come fosse un viaggiatore -allegramente in pochi secondi dalla disperazione alla gioia con continue variazioni. Libero ed essenziale. Vien da pensare a Terre des hommes e a un'antica convinzione così espressa da Saint Exupéry: "Pare che la perfezione sia raggiunta non quando non c'è più nulla da aggiungere, ma quando non c'è più nulla che si possa tirar via"...
Non si può fare a meno di ricordarlo ascoltando la versione live di “Diamond Dancer”.
The one thing on her mind was:
It's time I gave the world my light
It's time I gave the world my light
Starting tonight
Diamond dancer, diamond dancer "
Scatti improvvisi a precipizio sul cuore, ritorni alla fragilità di visi quasi immobili nel pensiero.
Il segreto di Bill Callahan non è solo nel timbro da grande della canzone, ma nella sua flemma che si frappone come l'idea di un vento tra voi e l'orizzonte. Impalpabile come un arpeggio in Rock bottom riser, sul punto di dare dei confini al vostro azzurro in Rococo Zephyr
"When a rococo zephyr swept over her and me"
Dide Riviera
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Bill Callahan in concerto al Café de la danse di Parigi venerdì 12/02/2010
© Dide
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Bill Callahan in concerto al Café de la danse di Parigi venerdì 12/02/2010
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Bill Callahan in concerto al Café de la danse di Parigi venerdì 12/02/2010
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al concerto di Bill Callahan al Café de la danse di Parigi venerdì 12/02/2010
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al concerto di Bill Callahan al Café de la danse di Parigi venerdì 12/02/2010
© Dide
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Bill Callahan in concerto al Café de la danse di Parigi venerdì 12/02/2010
© Dide
Bill Callahan in concerto al Café de la danse di Parigi venerdì 12/02/2010
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